نبذة مختصرة : Il modello urbanistico barocco su cui si era formata e consolidata la città di Torino come capitale dello stato sabaudo subì nel periodo napoleonico una revisione profonda - in senso ideologico e in senso morfologico - che risultò molto condizionante sebbene siano stati pochi i progetti effettivamente realizzati. Dalle proposte degli architetti, italiani e francesi, operanti derivò soprattutto una nuova concezione della città, le cui matrici culturali illuministiche denunciano l'aderenza al principio della utilità pubblica e della funzionalità, una attenzione inedita al senso della natura progettata e del giardino. Tutti i piani urbanistici - e in ciò consiste la modernità della loro concezione - hanno saputo cogliere con acutezza i caratteri essenziali della città barocca, soprattutto la gerarchla fisica e funzionale dei grandi assi viari principali su cui appariva incardinata la griglia stradale attestata sulle quattro porte della città, ora demolite. I nuovi piani ne colgono il valore e la valenza progettuale, estendendoli nel territorio esterno e strutturandoli con i nuovi fulcri urbanistici delle grandes places fuori porta e con la griglia rigida delle promenade di circonvallazione. Le soluzioni progettuali per i singoli settori urbani appaiono sempre condizionate dal piano urbanistico complessivo con un forte legame, quindi, tra edilizia e architettura della città che deciderà, con riferimenti fondativi e condizionanti, anche l'innovazione e l'espansione della città nella Restaurazione e lungo l'intero Ottocento (e oltre).
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