نبذة مختصرة : Nella presente tesi si analizza il tema del tempo nella filosofia di Levinas. Già a partire dalle opere giovanili emergono alcuni elementi centrali per la formulazione dell'il y a, flusso anonimo, continuo e sempre identico dell'essere, all'interno del quale si trova assorbito il soggetto. L'esistente (vale a dire il soggetto, l'ipostasi) si distacca dall'esistenza (ovvero l'il y a, la pesantezza nell'essere) affermandosi nell'istante del tempo presente, attraverso le operazioni di comprensione e godimento proprie della coscienza intenzionale. Tuttavia, in queste condizioni, il soggetto rimane ingarbugliato in se stesso, nella propria solitudine del qui ed ora. A questo punto, entra in scena il tema dell'alterità del futuro come possibilità di uscire dall'inchiodamento al presente dell'istante. Il lavoro, la morte e, soprattutto, la fecondità nella relazione con altri consentono l'uscita del soggetto dall'autoreferenzialità per aprirsi all'avvenire. Nella relazione intersoggettiva, il soggetto si trova faccia a faccia con altri e nel volto altrui scorge l'appello di non uccidere, proveniente da un passato immemoriale e direzionato verso un futuro non anticipabile, ove non trovano spazio le dinamiche della coscienza intenzionale operativa nell'istante presente. La scissione temporale (diacronia) tra Medesimo e Altro, già da sempre costitutiva per la soggettività da un tempo immemore, sarà al centro del capolavoro levinasiano Altrimenti che essere. In questo frangente, il tema della soggettività in connessione col tema del tempo assumono la loro radicalità . La soggettività etica è tale poiché riconosce l'inquietudine costante dell'Altro nello Stesso, proveniente da un passato immemoriale e, in quanto sempre in ritardo rispetto all'Altro, il soggetto si espone ad una responsabilità infinita, a venire e mai appagata nei suoi confronti.
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