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ANGELA IDA VILLA, Sul Pascoli cripto-interprete di Leopardi. La memoria del mazzo floreale del Polifemo dell’Idillio XI di Teocrito nelle notazioni reticenti, dissimulatrici e depistanti circa l’abbinamento “sbagliato” delle «viole di marzo» con le «rose di maggio» nel «mazzolin» del Sabato del villaggio

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  • معلومة اضافية
    • Contributors:
      Villa, Angela Ida
    • بيانات النشر:
      Edizioni Otto/Novecento, via A. Tadino 52, 20124 Milano precedente: -Edizioni Otto/Novecento Luogo pubbl. Brunello -Varese: [s.n.].
    • الموضوع:
      2014
    • Collection:
      Università Cattolica del Sacro Cuore: PubliCatt
    • نبذة مختصرة :
      INDICE. I. Cenni introduttivi al Pascoli cripto-poeta, nonché interprete reticente, dissimulatore e depistante del simbolico «mazzolin di rose e di viole» dionisiache di Leopardi, poeta che, secondo il Pascoli lettore del "Sabato del villaggio", «dissimula»; I.1. Il poeta «non s’impanca a dir tutto, a dichiarar tutto, a spiegar tutto, come un cicerone che parlasse in versi; ma lascia che il lettore pensi e trovi da sé, dopo avergli messo innanzi quanto basta a capire»: il Pascoli cripto-poeta reo confesso nell’autocommento della poesia "Il 21 di aprile" / "XI Kal. Maias" (15 ottobre 1895); I. 2. L’intermezzo sulla vista a raggi X del poeta-ierofante, che illumina le «parvenze velate» e le «essenze celate», nella disquisizione reticente, dissimulatrice e depistante sulle rose e viole del secondo paragrafo dell’articolo "Il sabato del villaggio" (29 marzo 1896); II. Sulle tracce del Pascoli cripto-interprete del simbolico «mazzolin di rose e di viole» dionisiache di Leopardi. Fonti greche delle rose e viole dissimulate nei testi pascoliani sia prima, sia dopo la conferenza leopardiana del 24 marzo 1896: ΣΛΟΩΝ (aprile 1895), "Crisantemi" (12 febbraio 1896), "Dalle tombe egizie. Bacchylides [I]" (25 dicembre 1897), "Digitale purpurea" (20 marzo 1898) e "Il fanciullino" (1903); II.1. Qualche considerazione sul Pascoli cripto-interprete, nei propri versi, del «mazzolin di rose e di viole» di Leopardi e qualche accenno alle rose e viole cripto-dionisiache di Carducci; III. Il Pascoli cripto-interprete del "Sabato del villaggio" nelle lezioni accademiche bolognesi; III.1. La reticenza di Kóré («La donzelletta») e della «festa [.] grave» nella “Lezione terza” sul "Sabato del villaggio" dell’a.a. 1905-6; III.2. Verso la soluzione della notazione pascoliana sulle «viole di marzo» che non sarebbero potute stare assieme alle «rose di maggio» in uno stesso «mazzolin»: la reticenza dell’"Idillio XI" di Teocrito nella “Lezione nona” su "A Silvia" dell’a.a. 1907-8; IV. «E gigli bianchi ti porterei, / o teneri papaveri dai ...
    • Relation:
      volume:2014; issue:3; firstpage:5; lastpage:62; numberofpages:58; issueyear:2014; journal:OTTO-NOVECENTO; http://hdl.handle.net/10807/65209
    • الدخول الالكتروني :
      http://hdl.handle.net/10807/65209
    • Rights:
      info:eu-repo/semantics/openAccess
    • الرقم المعرف:
      edsbas.4327E80E